Puoi incrementare la performance ed il valore del tuo Hotel?

A cura di Federica Francione

La prima risposta alla domanda sicuramente ci porta a pensare alla tecnologia ma questa, cari lettori, non può esistere se non vi è un investimento nelle risorse umane formate e orientate all’Ospitalità che seguono delle procedure chiare. Sicuramente utilizzare le tecnologie migliori sul mercato permetterà di poter essere più efficienti nello svolgimento di attività che diversamente richiederebbero molto tempo per essere svolte. E’ interessante anche l’analisi della concorrenza, e del mercato; è fondamentale soprattutto la conoscenza del mercato per sapere che tipo di nazionalità è più interessata ai vostri servizi per sapere quando e come sono soliti prenotare, e quindi svolgere delle campagne pubblicitarie mirate.

DI COSA HO BISOGNO?

Riporto due concetti forse ovvi, ma al tempo stesso indispensabili. Il concetto di marketing e cioè far apparire il giusto annuncio, al giusto cliente, nel giusto canale. Mentre il concetto di Revenue è quella scienza che ti dice di vendere quella precisa camera, a quel giusto prezzo, nel giusto canale. Quindi i due concetti sono molto vicini tra di loro, ma non sostituti, bensì integrati. Ed è per questo che si parla di Strategia Integrata di Revenue&Marketing, vale a dire una strategia per incrementare la performance basata sull’unione degli aspetti complementari di queste due discipline.

Questa strategia richiede dati spesso non a disposizione, che sono i seguenti:

  • Anticipo medio delle prenotazioni;
  • Tasso di cancellazione delle prenotazioni;
  • Il costo di acquisto cliente (CAC);
  • Le conversioni effettive sul sito, non solamente il traffico;
  • Un prospetto a colpo d’occhio dell’ADR e dell’occupazione del mese, differenza tra consolidato e on the book.

QUAL’E’ IL RISULTATO? 

Questi dati sono indispensabili per comprendere se il forecast coincide con il venduto e se e come mai il pick-up è elevato.  Un metodo per analizzare tutti questi dati c’è, ed ha il nome di Percentile.  Ossia, dalla combinazione di questi dati, si può calcolare la tariffa di partenza per ogni potenziale data andando a studiare in maniera approfondita lo storico.  Quest’ultimo è necessario per conoscere quale periodo è più proficuo per queste strategie. Secondo strumento è lo Smart Budget che incrocia le tariffe di partenza calcolate con i percentili con la percentuale di occupazione. Si parte sempre dal presupposto che la serie dei dati storici sia stata schematizzata e analizzata secondo un approccio revenue&marketing oriented. Ovviamente la revisione da parte dell’uomo e quindi da parte del management che si occupa di questi aspetti sarà indispensabile per poter affinare i dati dell’analisi.

Spesso però, nonostante i concetti non siano numerosi o complessi, alcune strutture ricettive di piccole dimensioni non hanno qualcuno che si occupi direttamente di questi aspetti. Ed è per questo che noi siamo l’azienda che fa al caso vostro!

Per ricevere consulenza o anche per un colloquio puramente conoscitivo scrivici a hello@turismore.it oppure visitate il nostro sito web, nella sezione blog, e troverete altri articoli interessanti.

Scaldiamo i motori!

Pronto per Hotel Recovery Plan?

A cura di Giacinto Marchionna

Gli hotel in queste settimane sembrano delle auto di Formula 1 ferme ai box per il pit stop. Un pit stop lungo, qualcosa è andato storto? Forse si, ma la voglia di tornare in pista oggi è tanta. E mentre fino a qualche giorno si parlava di turismo domestico e turismo lento, oggi, con l’apertura dei confini tra regioni italiane e tra nazioni europee, è necessario pianificare delle azioni anche verso l’estero.

Purtroppo, dati alla mano, agli hotel di fascia alta e con prevalenza di turisti stranieri, l’apertura potrebbe slittare al 2021. Perché? I motivi sono tanti. Senza turisti da oltreoceano gli hotel avrebbero una domanda troppo debole a causa della capacità di spesa dei turisti italiani. Quella media di un turista italiano è di 2400,00 € e se un dirigente italiano ha la stessa capacità di spesa di un operaio americano è semplice comprendere che il 2020 è un anno da dimenticare. Solo chi ha una scarsa conoscenza dell’economia del turismo può pensare ad una ripresa da turismo domestico o di prossimità. Quest’ultimo il più delle volte è escursionismo che viene erroneamente scambiato per turismo.

Ma per hotel temerari o che hanno bassi costi fissi, pensiamo a chi ha una gestione familiare ad esempio, abbiamo creato una lista di cose da fare che può aiutare a ripartire con la giusta accelerazione. Non ci sono eventi paragonabili a questa pandemia per cui è impossibile fare previsioni, ma è altrettanto impossibile non fare previsioni.

Davanti al dilemma tra budget e nuovi indici di performance, ecco i nostri suggerimenti:

Budgeting: qual è il giusto approccio?

– Segmentazione: consente di vedere quali settori dell’azienda stanno facendo meglio di altri e impostare una strategia;

– Annullamenti: hai calcolato l’ammontare di prenotazioni cancellate? No? Allora è il momento di creare un excel e tracciare le cancellazioni per settimana o per segmento di mercato. Fidati di noi, questo aiuterà in futuro con la pianificazione;

– Occupazione: ricorda che l’occupazione sarà bassa per i primi mesi, quindi sii molto prudente;

– Costo di vendita: dovrai considerare i costi che saranno più elevati per pulizie, commissioni, servizi igienico-sanitari. E’ in gioco la redditività del tuo hotel;

– Verifica i costi PPC e SEO: sarà necessario fare ricorso all’inbound come all’outbound marketing. Pianifica la giusta strategia e modifica le parole chiave;

– Ricalcola la tariffa base: E’ necessario rivedere la tariffa più bassa a cui puoi vendere una stanza senza andare in perdita;

 

Segmentazione: ed ora cosa facciamo?

– Non conosci i tuoi segmenti di mercato? Allora ora è il momento di segmentare per avere meno problemi alla ripartenza;

– Conosci i tuoi segmenti di mercato? Molto probabilmente negli ultimi 90 giorni il tuo mix di mercato è cambiato, quindi è utile rivedere i segmenti di mercato;

– Le tue tariffe sono associate ai segmenti corretti? Altrimenti è il momento per risolvere tutti i problemi nel tuo PMS;

– Crea una strategia o modifica la tua strategia per segmento di mercato, avrai il tempo di farlo;

 

OTA e contenuti del sito Web

– Aggiorna i tuoi contenuti e le tue immagini su tutte le piattaforme;

– Monitora ogni canale di vendita ed il relativo costo di acquisizione nonché le relative prestazioni;

– Concentrati sul veicolare le vendite attraverso i tuoi canali diretti assicurandoti di fornire informazioni aggiornate sulle procedure di pulizia e sicurezza che hai adottato, affinchè i canali diretti abbiano delle performance migliori rispetto alle OTA;

– Concentrati su una comunicazione emotiva con gli ospiti, non più B2C o B2B ma H2H, human to human;

– Assicurati che le tue tariffe siano impostate correttamente;

 

Distribuzione

E’ necessario guardare ai canali con minori costi di acquisizione del cliente.

– Google – segui i corsi dell’accademia di Google. SEO, CPC e come condurre vendite attraverso i canali diretti. Ricorda che su Google il prezzo più basso è sempre al primo posto, quindi ora è il momento di impostare il prezzo più competitivo sul tuo sito così da essere primo su Google;

– Facebook: coinvolgi maggiormente l’ospite. Attiva il tasto “Prenota ora”. In questo momento la gente ha molto tempo da trascorrere sui social;

– Tripadvisor- aggiorna la tua inserzione. Rivedi le spese di marketing per questo canale;

– Evadi Le RFP: le richieste stanno arrivando, quindi assicurati di evaderle!

–  L’attenzione sarà rivolta all’igiene, quindi sarà importante comunicare eventuali premi o certificazioni;

 

PMS e RMS

– Tariffe: elimina tutte le vecchie tariffe che non ti servono più. Le non rimborsabili ad esempio;

– Rivedi le griglie tariffarie ed i prezzi per tipo di camera;

– Hai troppe tipologie di camere? Cerca di rendere meno complicato il processo di acquisto;

– Guarda le tue tariffe future, aggiorna la politica tariffaria;

– Carica le tariffe anche per il 2021. Gli eventi si sono spostati, come hanno fatto gruppi e altre prenotazioni. Assicurati di non perdere altro business;

Lo sappiamo, c’è tanto altro da fare ma, fermo ai box e in vista della ripartenza, queste sono le azioni che possono permetterti di partire avvantaggiato. In pista, in base all’andamento del mercato, potrai esprimerti, ancora meglio, con altre azioni che ti consentiranno il sorpasso sperato per vincere questa difficile gara.

Hai bisogno di carburante?

Turismore ti dà di più ed ha formulato “Hotel Recovery Plan” per accelerare il tuo business alla ripartenza.

Ecco nel dettaglio cosa faremo per te:

  1. Segmentazione del mercato ovvero definizione dei tuoi “nuovi clienti”. Il mercato è cambiato e creeremo dei differenti profili clienti, ad esempio per provenienza, motivazione di viaggio, età;
  2. Attività di Seo e Sem: Creeremo contenuti per il tuo sito web. Le OTA hanno sospeso le campagne su Google e altri motori di ricerca. E’ il momento giusto per fare brand protection (costi bassissimi) e campagna Google Ads, ad esempio con attività di retargeting (costi da monitorare);
  3. Social media marketing: i tuoi clienti trascorrono molto tempo sui social media. Non è il momento di avere un approccio B2B o B2C. Cureremo il piano editoriale e racconteremo il tuo hotel con un tono di voce sincero (human to human);
  4. Distribuzione da rivedere: “apriremo i rubinetti” ampliando i tuoi canali di distribuzione, da quelli online a quelli offline; non è il tempo di fare gli schizzinosi;
  5. Revenue management: Rivedremo la politica tariffaria e soprattutto garantiremo flessibilità nelle condizioni di prenotazione, formulando offerte semplici e vantaggiose per i tuoi clienti;
  6. Newsletter: Urleremo al mondo la data di apertura creando una news sul tuo sito ufficiale in cui sarà ben chiara la data di apertura. Invieremo la news creando un profilo mailchimp che potrai utilizzare per sempre. Non hai ancora deciso quando aprire? Allora racconteremo come ti stai preparando alla ripartenza facendo una lista delle misure anti covid intraprese. In questo momento i tuoi clienti vogliono sapere quando riaprirai e se il tuo hotel sarà sanificato e sicuro. Sarà la pagina più visitata dai tuoi clienti;

Turismore ti dà di più ed ha pensato ad un contratto con “soluzione rateizzata”. In questo caso il vantaggio consiste nella possibilità di rateizzare l’investimento nel corso del 2021 senza interessi, con un periodo di “pre-ammortamento” fino a dicembre 2020.

Scrivici a hello@turismore.it

“Zone verdi” europee. Un rilancio possibile per il turismo, oltre i confini nazionali

a cura di Mariangela Tantone per Turismore

La diffusione del COVID -19 e l’emergenza sanitaria che ha toccato l’intero pianeta, oltre ad un tangibile senso di sconforto e alla paura per il futuro, ha mandato in crisi l’economia mondiale, mettendo in stand-by alcuni settori più ancora rispetto ad altri. L’industria del turismo, infatti, ha visto la propria domanda arrestarsi con la conseguente impossibilità, avvertita ancor più dopo i vari lock-down, di programmare e fare previsioni convincenti e plausibili.

Due ci sembrano i punti di partenza: da un lato la consapevolezza che il periodo che consentirà di uscire dal pericolo Covid – 19, probabilmente, non sarà breve e ci si dovrà adattare ad una sorta di convivenza (con tutte le misure protettive e di salvaguardia del caso), con conseguente ridimensionamento dei viaggi; dall’altro, a dispetto del senso di frustrazione e del pessimismo diffuso, la certezza che un atteggiamento negativo non potrà essere mantenuto a lungo, considerando anche la capacità del settore di resistere e reagire alle crisi, come già avvenuto in passato. Inoltre, da uno studio effettuato da  Voyage Pirates su 30.000 viaggiatori europei e pubblicato il 24 marzo 2020 su FTourim & Marketing, emerge che il Coronavirus ne condizionerà in modo limitato il comportamento futuro. Infatti, i risultati, che qui riportiamo fedelmente, sono abbastanza incoraggianti: il 74% dei turisti per il momento non ha cambiato i progetti di vacanza futura. L’86 % considera che si potrà viaggiare durante l’estate 2020, contro un 8% che ha un’opinione contraria. Solo il 6% degli intervistati ha deciso di non viaggiare tenendo conto della situazione. Il sondaggio indica anche che il 39% dei turisti sta aspettando l’evoluzione della situazione prima di decidere se organizzare un prossimo viaggio. Mentre la maggioranza, il 56%, considera di fare abitualmente le vacanze. Soltanto un 5 % prevede di non fare delle vacanze quest’anno.

Dinanzi a questo scenario, operatori privati, enti pubblici locali e nazionali, istituzioni  europee ed internazionali e professionisti del settore si stanno interrogando sul futuro del turismo, sulle molteplici possibilità di intervento e di progettazione dei servizi turistici, su un nuovo design delle destinazioni, su nuove modalità di fruizione e di viaggio.

Uno studio della scuola ESADE (EsadeEcPol Policy Insight #10 Maggio 2020) dal titolo “Connettere le zone verdi europee: una proposta per salvare il turismo”, a cura di Miquel Oliu-Barton e Bary Pradelski, avanza l’ipotesi di un green-zoning approach, che supera i confini politici e mette in connessione zone “covid free”. Molti Stati membri dell’Unione Europea hanno già, infatti, predisposto piani di “deconfinamento” per regione. Con la diminuzione dell’incidenza della pericolosità del virus, è stata, quindi, ipotizzata una strategia per “zone verdi” che questo studio propone di applicare a livello europeo, per salvare la stagione turistica estiva. In sintesi, si tratta di zonificare l’Europa, a partire dalla zonificazione di ciascuno stato, regione per regione. Da un punto di vista pratico, saranno utilizzati colori differenti da assegnare a ciascuna provincia/zona: rosso se il virus non è ancora sotto controllo, e verde se lo stesso è sotto controllo. A questi potrà essere aggiunto il colore giallo a caratterizzare le zone con bassi livelli di attività virale. Da un punto di vista operativo e programmatico, questi indicatori colorati, la cui affidabilità dovrà essere assoluta, accompagnata da misure sanitarie affidabili, e certificata alle autorità competenti, favoriranno la creazione di una “rete di zone verdi” in cui il turismo sarà, non solo ipotizzabile, ma programmato e consentito.

Secondo questo studio, tale strategia potrebbe adattarsi bene alle singole esigenze regionali e si ridurrebbe al minimo la diffusione del virus nei diversi territori. Ovviamente a condizione che vengano maggiormente monitorate le zone rosse e limitati i loro movimenti in entrata e uscita allo stretto necessario. Verrebbero così ridotte anche le perdite economiche, soprattutto se la strategia venisse applicata ad aree come Maiorca, in cui il turismo rappresenta il 45% dell’economia, soprattutto durante l’estate, così come accade nella maggior parte dei paesi dell’Europa meridionale.

Fonte: ESADE (EsadeEcPol Policy Insight #10 Maggio 2020), “Connettere le zone verdi europee: una proposta per salvare il turismo”, a cura di Miquel Oliu-Barton e Bary Pradelski.

Il rischio, paventato anche dalle Istituzioni italiane, è che si creino connessioni più forti e stabili tra i paesi con bassa incidenza del virus e che le zone col più alto numero di contagi vengano fortemente penalizzate, a maggior ragione estendendo la soluzione anche ai paesi fuori dall’area Schengen. Ciò accadrebbe se si disegnasse una zonizzazione in base ai confini politici. L’impasse potrebbe essere superato connettendo le zone “covid free”, a prescindere dai confini nazionali e riaprendo, così, la partita per molte destinazioni.

Sappiamo bene che non è possibile tornare ad una normalità senza tener conto delle modalità di diffusione del virus e delle gravi conseguenze che, a livello mondiale, hanno impattato sul sistema politico, ma ancor prima, su quello economico e sociale, con ricadute sul benessere psico-fisico dei cittadini/viaggiatori. Ripensare i luoghi e le destinazioni, l’organizzazione e il modo di comunicarle diventa fondamentale alla luce della prima assoluta priorità che resta la salute e la tutela dei cittadini.

L’Europa, il cui ruolo di coordinamento è stato messo fortemente in discussione in questi mesi, dovrebbe avere una funzione chiave. Se, partendo dalla zonificazione a livello nazionale, si passasse ad una che chiamiamo ultra – nazionale, le Istituzioni europee diventerebbero garanti soprattutto per due attività fondamentali: il controllo sulla delimitazione e creazione delle zone (rosse, verdi o gialle) e il monitoraggio sugli standard delle misure sanitarie e di protezione.

Per quanto riguarda l’Italia, così come altri Paesi, potrebbero essere individuate, in primis, zone verdi corrispondenti ai territori italiani con il più basso numero di contagio, che possano essere messe in contatto con altre zone verdi europee. Nonostante la reticenza di alcuni, non si tratterebbe di discriminare alcune aree e di privilegiarne altre. Si tratterebbe, prima di tutto, di sensibilizzare le aree marchiate dall’etichetta verde ad un’assunzione di responsabilità nei confronti della comunità, mantenendo alta la guardia e lo standard dei controlli e dei servizi offerti. Se le comunità sono interessate al rilancio del proprio turismo, saranno anche più ligie nell’applicare le norme e migliorare i controlli. Per questa ragione, l’ipotesi della creazione di corridoi europei non dovrebbe essere tracciata in base ai confini politici. Proprio per favorire l’inclusione di Stati come l’Italia e la Spagna, a forte vocazione turistica, che, pur con molte zone verdi, sarebbero compromesse e tagliate fuori da accordi bilaterali, di cui si teme la diffusione.

E a proposito delle nostre zone rosse? La migliore comunicazione che esse potrebbero attuare, in prima battuta, è quella della propria bellezza paziente. Quasi a voler dire al turista: “Io ti aspetto con fiducia. Tu, aspetta, a tua volta, di potermi rivedere e rivivere al meglio”. Perché, dunque, non investire risorse nella creazione di una campagna di comunicazione in tal senso? Una sorta di strategia promozionale dell’“attesa fiduciosa” e della “bellezza paziente” che attende per il bene dei suoi visitatori. Anche questo sarebbe un racconto di tutto rispetto, di un’esperienza, di una emergenza e di un desiderio di riscoperta.

La sfida è impegnativa su tutti i fronti, soprattutto quando si tratta di mettere in campo sforzi economici ma soprattutto di coordinamento, anche trans – nazionale. Se davvero la si vuole cogliere, sarà necessario, ad esempio, costituire una task force di specialisti al fine di creare una cabina di regia centralizzata a livello europeo e una serie di hub dislocati, come succursali, in ogni zona verde, a favorire il coordinamento e il dialogo. Altro tassello fondamentale resta, inevitabilmente, la tecnologia che colmerebbe molti gap a livello di comunicazione, promozione, story telling dei territori, racconto di una nuova forma di scambio tra aree europee, facilitazione nella gestione delle prenotazioni, degli spostamenti, dei controlli e del monitoraggio sanitario. Pensare ad un’app, ad esempio, di facile fruizione, potrebbe essere il modo più rapido per raggiungere i cittadini/viaggiatori, anche in considerazione della crescita esponenziale, registrata negli ultimi anni, dell’uso dei cellulari (sempre più smart e comodi), rispetto a quello di notebook, pc e tablet.

Tornano come un mantra, quindi, parole come responsabilità e organizzazione, strategia e programmazione, alla luce della consapevolezza dell’esistente e di tutto ciò che, sotto gli occhi dell’intero pianeta, lo ha causato. Che non sia davvero, questa, un’occasione per ripensare i confini, raccontarci in modo differente e riuscire a salvarci?

Lo studio può essere visionato interamente su: http://itemsweb.esade.edu/research/EsadeEcPol-Insight-Zone-Verdi-May2020.pdf

Contattaci per scoprire soluzioni di destination management per la tua destinazione: hello@turismore.it

 

 

 

Web marketing delle recensioni

Web marketing delle recensioni

A cura di Federica Francione

Sicuramente voi albergatori vi sarete resi conto di quanto la reputazione online sia importante se non indispensabile. Di quanto un commento rilasciato da una personaggio dello spettacolo o un personaggio di rilievo e conosciuto dal pubblico possa poi influenzare l’opinione sul resto dei potenziali ospiti. La reputazione diventa fondamentale anche nei casi di confronto con i competitor, poiché a parità di prezzo sicuramente tra te e il tuo competitor, vincerà quello con “il punteggio” superiore. Dunque sarà necessario andare a lavorare sulla propria brand reputation controllando gli aspetti che la determinano, affinché ci sia un buon posizionamento andando a combinare le variabili prezzo e valutazione.

Spesso viene sottovalutato l’elemento della pubblicità che le valutazioni dei nostri ospiti rappresentano, ed è uno strumento che ha un costo sicuramente inferiori rispetto agli investimenti in marketing digitale che si possono fare. Per questo diventa altrettanto importante interagire con gli ospiti rispondendo alle loro recensioni perché questo crea movimentazione sul web ed incremento di commenti da parte degli ospiti. Bisogna ricordarsi che le risposte che vengono date alle recensioni sono spesso utilizzate come discriminante per le prenotazioni di futuri ospiti. Ovviamente le risposte devono essere sia cordiali che allo stesso tempo formali, senza includere messaggi promozionali e vantaggi con offerte personali. Spesso si possono sfruttare anche le recensioni negative per comunicare che si ha intenzione di migliorare e che si è disposti a fare di più. 

Come sicuramente saprete sono diversi gli strumenti utilizzati per rilasciare le recensioni, primi fra tutti Tripadvisor, Booking.com e Google. Il primo di questi è diventato molto social in quanto chi rilascia le recensioni può anche essere “seguito” come fosse un po instagram, ed inoltre, risulta, a volte, poco affidabile, per esempio è possibile cambiare nome, venendo così a mancare la veridicità e la trasparenza dell’azione. Parlando invece di Booking.com, il quale ha inserito una nuova valutazione chiamata “generale”, che si va ad opporre a quella media data appunto dalla media dei singoli punteggi relativi ai singoli aspetti. Per quanto riguarda Google invece il discorso è diverso, perché quest’ultimo utilizza le recensioni dei “due amici” nominati prima, per indicizzare e far movimentare il flusso di utenti indirizzando così sul nostro sito.
Quindi caro albergatore, l’importante è sempre non tralasciare le recensioni perché da queste  si potrebbe sempre migliorare e anche apprendere, aspetti che fino a quel momento, avevamo tralasciato. 

Grazie a queste recensioni si possono utilizzare degli indicatori cosiddetti di Performance Classici. Abbiamo il Global Review Index, il Travel Appeal Index Score, il Customer SatisfactionIndex, il Customer Trust Index ed infine il ROI vs ROE. E abbiamo poi gli indicatori di Performance Inediti quali: Return On Services Provided, Room Review Share, Tasso di citazione, il WOW Index ed il Bleah Index BIX. 

Ultimo, ma non per importanza, è l’attenzione per i feedback. Bisogna fare attenzione al quando, al dove e al come questi si richiedono. In maniera automatica tramite email, oppure face-to-face interagendo con l’ospite? A fine soggiorno oppure qualche giorno dopo? Queste sono domande al quale si può rispondere sempre analizzando la propria realtà ricettiva. Per cui, concludendo, bisogna sempre ricordarsi che le esperienze che facciamo vivere all’ospite sono ciò che lui racconterà quando andrà via. 

Per approfondimenti su questo argomento ed ulteriori informazioni, contattaci all’indirizzo email: hello@turismore.it.

Campagne pubblicitarie e gestione prezzi

Pillole sugli strumenti di comunicazione google

A cura di Federica Francione

Spesso si è sentito parlare di SEM anche nel campo alberghiero, ma di fatto, questa sigla spaventosa, che cosa rappresenta?

SEM (Search engine marketing):

modo di fare pubblicità collegato allo strumento delle campagne pubblicitarie, definite Pay per click, vale a dire che io pago le mie campagne solamente se vengono cliccate e quindi visitate dall’utente. Il SEM riguarda anche i motori di ricerca tradizionali, con la barra della ricerca “search” che ti restituisce i risultati più pertinenti della ricerca, ad esempio se si ricercano determinati Hotel in precise località. Di questi il più famoso è ovviamente Google.

Google ha inserito vari strumenti per fare marketing, primo fra tutti, Google Ads che è il servizio pubblicitario Pay-Per-click di Google nominato precedentemente. Per utilizzare Google Ads sarà molto semplice, basterà avere un account Google con il quale accedere e poi si avrà un back-office dedicato in cui verranno mostrate tutte le azioni possibili da svolgere. 

Parlando degli annunci, questi ultimi sono visualizzati in base ai risultati di ricerca organici e vengono selezionati da un algoritmo che tiene conto sia del «budget» in web marketing dedicato agli annunci, sia delle parole chiave ricercate dall’utente e presenti nell’annuncio. In questo modo vengono mostrati annunci pertinenti alla ricerca dell’utente, rendendo ottimale l’investimento. 

Altre attività di promozione sempre in ambito di Web Marketing che si potranno fare dal back-office di GoogleAds sono le campagne pubblicitarie. Queste si possono immaginare come un contenitore che al suo interno ha un ulteriore contenitore che tira fuori le Parole Chiave all’occorrenza, cioè al momento della ricerca da parte di chi naviga. Andando più nel dettaglio delle campagne, come possono essere strutturate dall’addetto alla comunicazione digitale dell’Hotel? Per un’efficace e puntale gestione delle campagne si sfruttano le parole chiave. Quest’ultime, conosciute anche come key words, Parole o frasi collegate all’Hotel sponsorizzato in questo caso, che permettono al sistema di stabilire quando e dove pubblicare un annuncio. Le parole chiave devono essere pertinenti per raggiungere solo le persone più interessate e con le maggiori probabilità di convertire il click in una prenotazione effettiva. Un altro elemento importante che deriva dai comportamenti degli utilizzatori sono i cookies che registrano i comportamenti degli utenti, potenziali ospiti.

Sicuramente vi sarete chiesti anche voi cos’è quella finestrella che si apre a destra e che compara gli hotel online. Praticamente sarebbe il Trivago di Google che grazie alle schede MyBusiness (quindi quella del tuo albergo). Questo è un altro strumento fondamentale di Google, questa scheda riporta le informazioni della tua attività, scheda necessaria per poter accedere a Google Hotel Ads, e quindi utilizzare gli strumenti di web marketing descritti precedentemente. Quest’ultimo è un nuovo canale di vendita!

Ma adesso arriviamo alla domanda cruciale …

E’ nato prima l’uovo o la gallina? La stessa domanda accade tra l’invenzione del Marketing o del Revenue come prima? Le due devono andare pari passo per avere successo. Sicuramente il lavoro del Revenue è più importante, in quanto questo può distruggere il Marketing e può provocare una non conversione dell’annuncio. Se le due strategie non sono sincronizzate allora ci potrà non essere la quantità di vendita che ci si era aspettati. Per cui il consiglio è quello di prefissare degli indici che quindi diano la possibilità di misurare le performance DIGITALI.

Per approfondimenti su questo argomento ed ulteriori informazioni, contattaci all’indirizzo email: hello@turismore.it.

 

Digital marketing strategie e strumenti

Digital marketing strategie e strumenti

Vi siete mai chiesti come le strutture ricettive raggiungevano i propri clienti senza i social a disposizione come accade oggi? Beh, fino a 10 anni fa, il sito web era l’unico strumento e dunque doveva funzionare bene per raggiungere gli obiettivi che ci si era prefissati. Ad oggi i social stanno diventando sempre più importanti per poter creare un feeling ed una relazione con gli ospiti, non in maniera opportunistica, ma in maniera reale ed efficace. Poiché questi strumenti sono diventati tanti, a volte non si sa come gestirli, ed è per questo che esistono delle best practice da attuare. In questo articolo troverai delle nozioni che, senza dubbio, un buon albergatore deve possedere per poter creare una strategia digital vincente. L’errore principale che si commette spesso è quello di dividere i due mondi del reparto Marketing e di quello commerciale. I due aspetti sono strettamente collegati perché è attraverso la mia brand reputation che io posso permettermi di avere una determinata forza commerciale. L’ospite potenziale quando fa una ricerca, la fa, perché ha un bisogno consapevole quindi sa esattamente perché sta effettuando una ricerca. Bisogna controllare però anche quelli che sono i bisogni latenti, vale a dire quel tipo di bisogno che io non so di avere, ma quando recepisco un certo tipo di messaggio per esempio fare una vacanza verrà fuori questo tipo di bisogno che palesemente non sapevo di aver ma che scopro di dover soddisfare una volta che vedo quel messaggio. Ma dunque, l’albergatore che obiettivo ha? Quest’ultimo deve cercare di attrarre persone che sono realmente intenzionate a prenotare per cui la best practice in questo caso non è monitorare solamente le visite fatte sulla nostra struttura, quanto piuttosto il numero di conversioni, e cioè la visita che porta effettivamente alla prenotazione. Per cui, come posso aumentare la mia visibilità? Attraverso il posizionamento organico e la gestione della concorrenza. La concorrenza, chiamata anche densità concorrenziale, porta il possibile ospite a fare una comparazione tra i numerosi risultati della ricerca. Per vincere sulla concorrenza, l’albergatore dovrà occuparsi, in questa complessità, di gestire le basi come la qualità delle camere, i servizi offerti, l’identità dell’albergo e successivamente le tariffe. Non si può pretendere di essere scelti tra tutti, senza dare attenzione agli elementi principali dell’ospitalità. La relazione con l’ospite merita un’attenzione unica, perché è questo l’aspetto che poi va a migliorare la nostra brand reputation e che quindi influirà sull’aspetto concorrenziale. Le piccole cose fanno la differenza e ci rendono unici nel mercato nel momento del confronto con i concorrenti. Sicuramente anche la presenza sulle OTA (booking.com, expedia, etc…) significa essere esposti sulle piattaforme e quindi raggiungere una clientela che diversamente non raggiungeremmo. La commissione che paghiamo alle OTA di fatto è un investimento in marketing.  Richiamando il discorso delle relazioni, sono un elemento fondamentale da tenere sotto controllo. Le relazioni sono necessarie per creare un rapporto conviviale con l’ospite, soprattutto prima del suo arrivo. Per questo diventa importante sapere con chi parliamo per avere un differente metodo di approccio e soprattutto perché così potremo occuparci noi stessi di offrire servizi extra-alberghieri senza utilizzare le OTA, discorso che funziona principalmente per gli appartamenti e per le altre strutture ricettive non dotate del reparto ricevimento e che quindi saltano la relazione iniziale con lo staff. E’ necessario vivere l’albergo, parlare con il personale, risolvere problemi basilari per migliorare il rapporto con tutti e la presentazione con gli ospiti. Per attuare quanto detto precedentemente, io fossi in voi, per il 2020 andrei a strutturare una STRATEGIA, che per essere decisa necessita l’osservazione dei seguenti elementi:

  • Contesto: distributivo, sociale, commerciale, geografico; 
  • Identità: cosa rappresenta la tua struttura, cosa vuole comunicare;
  • Diversità: la tua proposta dev’essere unica, non devi essere uguale agli altri e quindi distinguerti dalla massa. La diversità la fanno anche le persone, lo staff, la comunicazione oltre ai servizi;  
  • Budget: questo è necessario per sviluppare il marketing digitale. 

Il Digital marketing canvas, di cui parleremo negli articoli successivi, è il risultato di questa strategia. Elemento fondamentale di questo però, è la guest personas cioè il target obiettivo da voler raggiungere.  Per poter realizzare di fatto una strategia è necessario fissare un coefficiente di digitalità per sapere quanto investire e come misurare il ritorno sull’investimento. Si parla di coefficiente di digitalità, quando sommando tutti gli investimenti in marketing digitale, si divide l’importo ottenuto per i ricavi provenienti da vendite online e quindi dalle OTA. Più basso sarà il risultato, migliore sarà il ritorno del nostro investimento digitale. Tra i buoni propositi per il 2020 dunque, io vi consiglierei di inserire un miglioramento della relazione con i clienti e una strategia tutta Digital per iniziare l’anno con il piede giusto!

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